Adolescenza e fragilità

Quando si parla di adolescenti spesso pensiamo alla ribellione e al conflitto. Non è più così. Non sono oppositivi, sono cresciuti in un contesto emotivo e relazionale diverso che per molti aspetti li ha resi fragili.

L’adolescenza è oggi definibile una “seconda nascita” (Lancini, 2018) in cui il ragazzo deve assolvere compiti fase specifici nuovi: deve trasformare la relazione con i propri genitori separandosi almeno mentalmente da loro, vedendoli in modo più realistico e meno onnipotente.

L’adolescente è anche chiamato a integrare ed elaborare il nuovo corpo, un corpo puberale che non si sceglie e che bisogna mentalizzare, farlo proprio, immaginarlo come una nuova e, più o meno gradita, parte di sé. Il ragazzo è poi chiamato a stringere relazioni con i coetanei, rapporti significativi che siano “nutrienti” e definitori della propria identità.

Carattere sociale di un adolescente

L’ultimo compito fondamentale è di carattere sociale: oggi, già in adolescenza, il ragazzo è chiamato a definire chi vuole essere e quale ruolo intende ricoprire a livello sociale. In passato questo ruolo poteva essere costruito gradualmente nel mondo del lavoro, oggi il giovane lo realizza all’interno della scuola attraverso il proprio ruolo di studente.

Gli adolescenti odierni navigano in acque profondamente diverse che in passato, l’adolescente di oggi cresce infatti in un ambiente altamente tecnologico che diviene anche strumento di relazione, relazioni virtuali e reali con i pari si vanno a intrecciare.

Adolescenti e famiglia

Esiste un altro grande elemento innovativo: il cambiamento della famiglia. In passato vigeva la famiglia tradizionale, quella normativa, quella del padre autoritario che guardava con sospetto al bambino visto come troppo espressivo e spontaneo e pertanto da contenere e da “civilizzare”.

Questo modello familiare entra in crisi ed emerge un nuovo tipo di famiglia dalle caratteristiche più affettive e relazionali. In questo contesto il bambino, programmato e altamente desiderato, non viene più guardato con circospezione, ma valorizzato nella sua espressione.

Oggi il bambino è più amato e meno contenuto, questo ovviamente determina delle conseguenze in fase adolescenziale. Il ragazzo deve in questo momento fare i conti con i propri limiti, per la prima volta si rende conto di avere delle debolezze sia nel sé che nelle relazioni. Proprio per questo i nuovi adolescenti sono più abili nelle relazioni, ma anche più fragili narcisisticamente.

Supporto psicologico per adolescenti a Saronno

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Mariagrazia Banfi Psicologa Psicoterapeuta
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