La depressione implica tante componenti: umore basso, disvalore, assenza di motivazione… Spesso si considerano alcuni meccanismi, mentre viene tralasciato il fenomeno chiave della ruminazione del pensiero.

Cos’è la ruminazione

La ruminazione è intesa come quel processo in cui si cerca, in modo ripetitivo ed invadente, di rispondere a delle domande che ci si auto pone. Queste domande possono riguardare il significato, la causa e la conseguenza di qualcosa.

La ruminazione indossa il ruolo di “sterile problem solving” perché si focalizza su problemi che di fatto non hanno soluzione, come ad esempio il dolore per la morte di una persona cara.

La ricerca di una soluzione non ha mai termine: la persona con ruminazione non è mai soddisfatta della soluzione proposta e si irrigidisce a paralizza nel non mettere in atto nessuna nuova azione. Questa rigidità alimenta ancora di più l’incertezza, il dubbio, il dover pensare ancora più attentamente alla questione.

Perché la persona depressa tende a ruminare?

Una persona depressa tende a ruminare perché in questo modo cerca, invano, di avere il controllo su ciò che gli fa paura o crea disagio. Chi ha la tendenza alla ruminazione crede che il pensare lo aiuti realmente ad avere controllo e ad essere quindi a un passo dal trovare la risoluzione.

Come si smette di ruminare?

Un percorso di crescita personale e /o di psicoterapia può aiutare ad abbandonare l’illusione del controllo. Inoltre, la persona con tratti depressivi può accorgersi della ruminazione stessa incrementando i propri livelli di consapevolezza. Infine, la meditazione è un ottimo esercizio per conoscere come funziona la nostra mente gestirla in modo ecologico.

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Mariagrazia Banfi Psicologa Psicoterapeuta
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